Barefoot



Generalmente le scarpe per runners hanno molta gomma nel tallone (per assorbire l'impatto appoggiando il piede) e un elevato differenziale tra tallone e punta del piede (per rilanciare il movimento del piede dopo l'impatto). Nella corsa o nella camminata a piedi nudi si tende a poggiare prima l' avampiede scaricando il peso del corpo su una superficie maggiore.
Il vantaggio principale della corsa naturale o barefoot sta nel fatto che poggiare sull' avampiede può essere meno dispendioso da un punto di vista energetico in oltre con calzature minimaliste il corpo deve sollevare un peso minore. Lo svantaggio invece sta nel fatto che la mancanza di intersuola offre una minore protezione dalle asperità. Il passaggio comunque da uno stile di corsa tradizionale al barefoot deve esere graduale per evitare eccessive sollecitazioni al tendine d' Achille e magari facendo abbondanti esercizi propedeutici. Un altro problema poi è determinato dal fatto che non è sufficiente cambiare calzatura per cambiare stile di corsa e si rischia di usare scarpe minimaliste in modo scorretto; proprio per questo personalmente consiglio di iniziare con un drop elevato fino magari a passare ad un drop 0. 
I puristi del barefoot sostengono che con questo stile si riduca ogni tipo di infortunio consentendo al piede e quindi al corpo di mantenere una postura più corretta; chi invece sostiene la metodica classica dice che una scarpa con una buona intersuola e ammortizzata protegga meglio da infortuni.
Non sono certamente in grado di risolvere la diatriba, personalmente mi sono avvicinato a queste calzature solo per curiosità rimanendo affascinato dalla sensazione che trasmette uno stretto contatto col suolo; sembra davvero di tornare bambini e di camminare scalzi! Ora corro con scarpe con drop 0 anche mezze maratone; non ho avuto grossi infortuni ma non posso dire con certezza che il merito sia delle scarpe la mia scelta è dovuta solo alla sensazione che da questo stretto contatto col suolo.




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