IL passatore
Oggi, 27 Maggio, come ogni ultimo sabato di Maggio si correrà la Firenze Faenza ossia la 100 Km del Passatore.
E'
senza dubbio una delle ultramaratone più affascinanti del mondo e
ogni anno richiama tantissimi appassionati che vogliono misurare se
stessi su una competizione dura per le gambe e durissima per la testa
(perchè è con la testa che si corrono le lunghe distanze, figurarsi
le lunghissime!).
Il
padre di questa corsa è il faentino Alteo Dolcini che, nel 1969,
volle dare vita a una maratona che unisse le terre del Chianti a
quelle del San Giovese; è solo però dal 1973 che la gara diventa la
100 Km del Passatore. Il nome di questa competizione è legato a un
brigante dell'800, Stefano Pelloni, meglio noto come il Passatore
che iperversava nella zona tra Romagna e Toscana.
Sabato
2885 Atleti si daranno appuntamento in via dei Calzaiuoli a Firenze
per affrontare questa grande impresa; il tempo massimo per
raggiungere Faenza è di venti ore, i primissimi chiuderanno la gara
in sette otto ore ma, già rimanere sotto le dieci ore è un
risultato strabiliante per un essere umano e lo dice uno che si
accontenterebbe di portarla a compimento. Non pensate infatti che le
difficoltà siano legate solo alla lunghezza del percorso, infatti
nei primi 48 km si affrontano due salite decisamente impegnative fino
a raggiungere i 913 metri di altezza del passo della Colla e sapere
che una volta scollinati mancheranno solo 52 Km penso sia magra
consolazione.
A
tutti quelli che corrono o hanno corso 42 K è ben noto che già dopo
30 Km il corpo tende a esaurire il glicogeno, questo problema si
ripropone in misura maggiore sui 100 Km perciò son presenti ogni 5
km ristori dove rifornirsi non solo di acqua e integratori e bevande
calde ma anche biscotti banane marmellate e barrette energetiche
utili per mantenere la glicemia costante. Un'altra difficoltà nel
correre per tante ore di fila è legata al fatto che la temperatura e
le condizioni meteo possono cambiare notevolmente; alla partenza in
genere si può stare in canotta e pantaloncini ma è bene
organizzarsi in modo tale da poter effettuare almeno un cambio
(magari confidando in un amico che può aspettarci in un punto
preciso del percorso) per togliersi il bagnato di dosso quando
scenderà il freddo. Un altro punto da non trascurare è la scelta
delle scarpe dato che correndo per tanti chilometri si può perdere
lucidità e coordinazione perciò è meglio usare scarpe
sufficientemente ammortizzate anche a costo di doverne usare più
pesanti del solito. Come già detto la gara va preparata per mesi e
non va improvvisa ta perciò do per scontato che ci si arrivi con tanti
chilometri corsi e con le gambe pronte ad affrontare la competizione
ma lo sforzo maggiore sarà per la testa, penso perciò che sia
valido un piccolo trucco che uso anche in Maratona; personalmente uso
sempre il mio gps in gara ma sulla lunga distanza disattivo l' autolap
altrimenti iniziare a pensare quanti chilometri ti mancano quando
magari ne hai davanti 60-70 può diventare frustrante.
Ultimissimo
consiglio partire con un obbiettivo cronometrico è importante e può
fungere da stimolo ma penso che divertirsi in una gara con se stessi
così estenuante lo sia ancora di più perciò cari amici, se sabato
state affronterete il passo della Colla arrivando in cima, lanciate
un'imprecazione di gioia anche per me e ripetetela tagliando il
traguardo a Faenza!
Io forse in un'altra vita
RispondiEliminati rispondo con la frase di Zapotek: “Se vuoi correre un miglio, corri un miglio. Se vuoi vivere un'altra vita, corri una maratona.” ... e aggiungo un' ultramaratona è di sicuro un'altra vita
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